(pag.975) “Quell’anno il filosofo Bertrand Russell visitò la Russia e
scrisse un breve saggio intitolato Teoria e pratica del bolscevismo. Nella
famiglia Leckwith il libro per poco non provocò un divorzio.
Russell si esprimeva in termini duri contro i bolscevichi. Ancora peggio,
lo faceva da una prospettiva di sinistra. A differenza dei critici
conservatori, non sosteneva che il popolo russo non avesse avuto il diritto di
deporre lo zar, di distribuire le terre degli aristocratici ai contadini e di
gestire le sue fabbriche. Anzi, Russell approvava tutto ciò. Attaccava i
bolscevichi non perché i loro ideali fossero sbagliati, ma perché non
riuscivano a realizzarli. Le conclusioni del filosofo non potevano quindi
essere liquidate come propaganda avversaria.”
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