(pag.987) “Le musiciste venivano pagate ogni sera in contanti. Tutte le
ragazze avevano grandi borse per trasportare le mazzette di banconote.
Uscendo, Maud raccolse un quotidiano lasciato da un cliente. Walter l’avrebbe
letto. Non potevano permettersi di comprare giornali.
Lasciato il locale, andò direttamente al forno. Era pericoloso tenersi i
soldi: era possibile che quello che avevi guadagnato la mattina già in serata
non bastasse più per una pagnotta. Davanti al negozio c’erano già parecchie
donne in coda, al freddo. Alle cinque e mezzo il fornaio aprì e con un gessetto
scrisse i prezzi del giorno su una lavagna. Quella mattina una pagnotta di pane
nero costava centoventisette miliardi di marchi.
Maud ne comprò quattro. Non le avrebbero mangiate tutte quel giorno, ma
non aveva importanza: il pane raffermo poteva essere utilizzato per irrobustire
le zuppe. Le banconote no.”
(link: alcune foto del periodo dell'iperinflazione negli anni '20 in Germania)
(foto: aula.forumfree.it Bambini che giocano con milioni e milioni di marchi, Germania, 1923)
(link: alcune foto del periodo dell'iperinflazione negli anni '20 in Germania)
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