mercoledì 30 aprile 2014

Aerei che sparano sui soldati

Gli eserciti cominciavano ad essere coadiuvati dagli aerei.

(pag.536) “La foschia si era ormai dissolta completamente e Grigorij vide aerei tedeschi volare a bassa quota meno di due chilometri più avanti. A giudicare dal rumore, stavano mitragliando i soldati a terra. Le Guardie, ammassate sugli stretti sentieri o impantanate nel fango, dovevano essere bersagli spaventosamente facili. Grigorij fu ancora più felice di aver fatto in modo di non trovarsi laggiù con i suoi uomini.”

Rinforzi di legno di una trincea tedesca

(pag.511) “Era impressionato dalla qualità delle fortificazioni tedesche. […] Le pareti erano rinforzate con tavole di legno, i ripari trasversali ben squadrati e i rifugi erano scavati a una profondità sorprendente – sei, a volte anche nove metri -, con accessi dai telai ben costruiti e scalette di legno. Ciò spiegava come mai tanti tedeschi fossero sopravvissuti a sette giorni di incessanti bombardamenti.”

[Rinforzi in legno di una trincea] 

Bombe a mano Mills

(pag.498) “I soldati non correvano, appesantiti dall’equipaggiamento: munizioni extra, telo impermeabile, cibo, acqua e due bombe a mano Mills a testa, che pesavano quasi un chilo l’una.”

[foto: primaguerramondiale.myblog.it Bomba a mano inglese]



martedì 29 aprile 2014

Camion scoperto

(pag.495) “Fitz tornò al quartier generale del battaglione, dove salì sul camion scoperto che avrebbe trasportato gli ufficiali in prima linea.”

[foto: tramtreniealtro.com Autocarro Fiat 15 TER]

Granate inglesi inesplose

(pag.491) “Sul terreno c’erano moltissime granate inglesi inesplose. Walter calcolava che circa un terzo delle munizioni nemiche facesse cilecca. Sapeva che la responsabilità della produzione di munizioni era stata affidata a Lloyd George e riteneva che quel demagogo, sempre attento a compiacere l’opinione pubblica, avesse privilegiato la quantità rispetto alla qualità. Si disse che i tedeschi non avrebbero mai commesso un errore del genere.”

Razzo illuminante

(pag.491) “Non c’era luna quella notte, ma ogni tanto il paesaggio veniva rischiarato dal lampo di un’esplosione o dalla cruda luce di un razzo illuminante. In quei casi a Walter non restava che appiattirsi a terra e rimanere immobile.”

Pistola Luger 9mm

(pag.490) “Poco dopo la mezzanotte del settimo giorno di cannoneggiamenti il fuoco nemico diminuì e Walter decise di uscire in ricognizione. […] Afferrò la sua Luger 9 millimetri, la pistola standard in dotazione agli ufficiali tedeschi, estrasse il caricatore dal calcio e lo controllò: era pieno.”

[foto: Wikipedia Luger Parabellum calibro 9mm, 1917-1920]

lunedì 28 aprile 2014

Armi chimiche e maschere antigas

(pag.490) “Ma non c’erano solo le bombe. Il settore aveva subito anche attacchi con armi chimiche. I soldati avevano in dotazione maschere antigas, però il fondo delle trincee era pieno di carogne di ratti, topi e altre piccole creature uccisi dal cloro. Le canne dei fucili avevano assunto una colorazione nero verdastra.”

[foto: cultura.biografieonline.it Soldati con maschere antigas]


[Uso delle armi chimiche nella Prima Guerra Mondiale]



Mortai da trincea

(pag.490) “Tra un fuoco di sbarramento e l’altro gli inglesi attaccavano con mortai da trincea. Anche se quelle piccole granate producevano poco rumore, erano abbastanza potenti da scheggiare il legno del rivestimento. In ogni caso attraversavano in volo la terra di nessuno tracciando un lento arco ed era quindi possibile vederle arrivare e trovare riparo.”


Fuoco di artiglieria

(pag.489-490) “Era pochissimo ciò che riusciva a raggiungere la linea del fronte, dato che i bombardamenti rendevano pericoloso ogni tentativo di avvicinamento. Gli uomini erano affamati e assetati. […]
Tra un bombardamento e l’altro le sentinelle erano costantemente all’erta. Gli altri sedevano vicino all’ingresso dei rifugi, pronti a scendere di corsa le scalette per cercare riparo sottoterra se i grossi calibri avessero riaperto il fuoco o a precipitarsi al parapetto della trincea per difendere la posizione nel caso in cui fosse arrivato l’attacco. Ogni volta le mitragliatrici dovevano essere trasportate sottoterra e poi riportate in superficie e risistemate nelle rispettive piazzole.”

[foto: storianotizie.blogspot.com Cannone tedesco della Grande Guerra]

[foto: soldatini.miniatures.de Cannone francese del 1914]

domenica 27 aprile 2014

Donne in fabbrica

(pag. 482) “«E se riformano il sistema come possono lasciare fuori le donne?»
«Al momento quello smidollato di Asquith sta cercando un modo per riuscirci.»
«Ma non può! Le donne partecipano allo sforzo bellico esattamente come gli uomini: fabbricano munizioni, curano i soldati feriti in Francia, fanno moltissimi lavori che prima erano esclusivamente maschili.»”


 [foto: Enciclopedia Treccani Donne al lavoro in una fabbrica di componenti bellici a Chelsea, 1918]

Fucile Lee Enfield bolt-action

(pag.475) “Per un certo periodo si erano esercitati con fucili rotti e arrugginiti, contrassegnati dalla stampigliatura “se”: “Solo per Esercitazioni”; significava che in nessuna circostanza quelle armi potevano essere usate per sparare. In seguito, però, a ognuno di loro era stato consegnato un fucile Lee Enfield di tipo bolt-action, con caricatore estraibile da dieci colpi calibro.303.”


[Lee Enfield bolt-action modello 1917]


Linee delle trincee tedesche

(pag.466) “Lo svantaggio della posizione sul fianco della collina era che le trincee erano più visibili all’artiglieria nemica e quindi, per compensare, in quel settore i rifugi erano stati scavati in profondità nel terreno gessoso, abbastanza da garantire protezione da qualsiasi attacco a meno di non essere centrati in pieno da un proiettile di grosso calibro. C’era spazio sufficiente per ospitare tutti i soldati della guarnigione durante un bombardamento. Alcuni rifugi erano collegati fra loro per assicurare una via d’uscita alternativa nel caso in cui l’accesso fosse rimasto bloccato. […]Walter si inoltrò poi nel labirinto di trincee e si portò nelle retrovie. I tedeschi avevano costruito tre linee di fossati a una distanza di due o tre chilometri l’una dall’altra, in modo che, se fossero stati costretti a ritirarsi dalla prima linea, avrebbero potuto ripiegare sulla seconda trincea ed eventualmente sulla terza.”
[schema delle varie linee di una trincea]

giovedì 24 aprile 2014

Filo spinato

(pag.466) “Abbassò il binocolo, mise a fuoco per osservare un punto più vicino e studiò gli sbarramenti di filo spinato sul lato tedesco della terra di nessuno. Consistevano in due reticolati, ognuno dei quali ampio poco più di quattro metri. Il filo spinato era fissato saldamente al terreno con paletti di ferro, in modo da non poter essere rimosso con facilità. Era una formidabile e rassicurante opera di difesa.”

[Prima Guerra Mondiale: il filo spinato]


“Guerra sottomarina indiscriminata” e blocco britannico

(pag.465) “Walter non sapeva se gli inglesi fossero a corto di cibo. Le navi tedesche erano ferme nei porti intrappolate dal blocco britannico, per cui la Germania non importava più nulla via mare da quasi due anni. Gli inglesi, invece, continuavano a ricevere rifornimenti dall’America. A intermittenza, i sottomarini tedeschi attaccavano ancora le navi nell’Atlantico, ma l’alto comando si asteneva da un’offensiva totale – cioè da quella che veniva definita una “guerra sottomarina indiscriminata” – per timore di trascinare gli americani nel conflitto.”


[foto: bluebird-electric.net Sviluppo del sottomarino U-Boot]



(link: invenzione del sottomarino)

Genieri inglesi

(pag.465) “Walter mise a fuoco per osservare una squadra di genieri che stava scavando una stretta trincea e svolgendo un’enorme bobina di quelli che erano indubbiamente cavi telefonici.”

  
[foto: bbc.co.uk Genieri inglesi con bobine di cavo telefonico, 10 ottobre 1917]

Trincee tedesche e approvvigionamenti inglesi

(pag.464-465) “La posizione elevata offriva numerosi vantaggi, rifletté Walter tornando alle questioni pratiche. Gli inglesi avrebbero dovuto attaccare in salita. Inoltre i tedeschi avevano la possibilità di vedere tutto quello che facevano gli inglesi. E Walter era sicuro che stessero preparando una massiccia offensiva. Un’attività del genere non si poteva certo tenere nascosta. Erano mesi, ormai, che i britannici potenziavano strade e ferrovie in quella zona, fino allora sonnacchiosa, della campagna francese. Adesso si stavano servendo di quelle linee di rifornimento per far arrivare centinaia di pezzi di artiglieria pesante, migliaia di cavalli e decine di migliaia di uomini. Dietro la linea del fronte, camion e treni scaricavano a getto continuo casse di munizioni, barili d’acqua e balle di fieno.”

[foto: members.kos.net Illustrazione di una trincea tedesca (notare la posizione su un’altura e la vista del territorio dall'alto)]

 [foto: www.flickr.com Trincea tedesca]

[foto: marionsshakespeare.blogspot.it Approvvigionamenti]


(link: ruolo delle ferrovie in guerra e foto approvvigionamenti)

mercoledì 23 aprile 2014

Binocolo Doppelfernrohr

(pag.464) “Le trincee tedesche erano state scavate nei fianchi delle alture, ed era proprio da una di quelle che Walter von Ulrich stava osservando le posizioni inglesi con il suo potente binocolo Zeiss Doppelfernrohr.”


[foto: http://www.binomania.it/ Binocolo tedesco Zeiss costruito dal 1907 al 1914]


Divisa cachi

(pag.462-463) “A parte le truppe al fronte, la maggior parte dei soldati correva meno rischi dei minatori di essere ferita o uccisa. E l’Inghilterra aveva bisogno del carbone, che alimentava metà delle navi. Il governo aveva addirittura dichiarato di non volere che i minatori si arruolassero. Ma niente di tutto ciò era bastato a convincere lui. Non appena aveva indossato la ruvida divisa cachi, gli scarponi nuovi e il berretto con la visiera, Billy si era subito sentito meglio.” 



[divisa cachi]

Ministero delle munizioni

(pag.463) “L’anno precedente c’era stata scarsità di proiettili d’artiglieria. La campagna di stampa sullo “scandalo delle granate” aveva quasi fatto cadere il primo ministro Asquith, il quale aveva formato un governo di coalizione e istituito il ministero delle Munizioni, a capo del quale aveva insediato il membro più popolare del suo gabinetto, David Lloyd George. Da allora la produzione era salita alle stelle.”


Prairie house

(pag.443) “Lev non era altrettanto impressionato dalla residenza ultramoderna di Vyalov. A suo parere, faceva pensare alla stalla più grande del mondo. L’edificio era lungo e basso, con ampie gronde sporgenti. Il capo giardiniere gli aveva detto che quella era una prairie house, una “casa nella prateria” all’ultimissima moda.”

 [foto: http://historichouseblog.com/ Allen-Lambe House, designed by Frank Lloyd Wright in 1915]


Packard Twin Six

(pag.443) “L’auto di Vyalov era una Packard Twin Six nuova di zecca, una limousine per sette passeggeri. Gli altri chauffeur erano colpiti: quel modello era stato lanciato sul mercato solo qualche settimana prima e il suo motore a dodici cilindri era invidiato addirittura da chi guidava una Cadillac V8.”

[foto: www.conceptcarz.com Packard Twin Six del 1916]

martedì 22 aprile 2014

Mobili Biedermeier

(pag.436) “La casa era arredata in modo volutamente semplice: era la reazione di sua madre allo stile ridondante della generazione dei suoi genitori. Gran parte dei mobili era Biedermeier, un sobrio stile tedesco che stava vivendo un periodo di revival.”



[foto: antichitasantoro.com Tavolo in stile Biedermeier periodo 1815-48]

Inizio della guerra sottomarina indiscriminata: affondamento del transatlantico Lusitania nel 1915

(pag.435) “Nel giugno del 1915 l’America si avvicinò di un passo alla guerra. […] La crisi si era verificata in maggio, quando i siluri di un sottomarino tedesco avevano affondato il Lusitania, un transatlantico britannico che trasportava centosettantatré tonnellate di materiale bellico tra fucili, munizioni e shrapnel. Trasportava anche duemila passeggeri, centoventotto dei quali erano cittadini statunitensi.
Gli americani erano rimasti scioccati come se si fosse trattato di un assassinio politico.”


[foto: veja.it Notizia dell’affondamento del Lusitania nel 1915]


Hudzon

(pag.433) “Quando lo videro dolorante e senza forze, lo trascinarono giù per la scala e fuori dall'edificio. Una Hudson blu aspettava accostata al marciapiede con il motore acceso. Gli uomini aprirono la portiera posteriore e gettarono Lev sul fondo. Due di loro si sedettero calpestandolo con i piedi, il terzo si mise alla guida.”

[foto: oldcarbrochures.org Hudzon del 1915]

Appartamento americano

(pag.432) “Il suo appartamento era povero in base agli standard americani, ma a Lev sembrava spazioso e addirittura lussuoso. C’erano un soggiorno con un letto e una cucina con l’acqua corrente e la luce elettrica. Ed era tutto per lui! A San Pietroburgo un appartamento del genere avrebbe ospitato almeno dieci persone.
Si tolse la giacca, arrotolò le maniche della camicia e si lavò le mani e la faccia nell’acquaio della cucina.”


[foto: http://www.city-data.com/forum Casa americana fra gli anni ’10 e ’20 del ‘900

Serratura Yale

(pag.424) “La porta aveva una serratura del tipo Yale. Ciò significava che il fermo probabilmente era fissato allo stipite con due viti. Colpì l’anta con il palmo della mano.”

Stile georgiano

(pag.424) “Nutley Street era un’oasi di quiete. Le casette a schiera erano costruite secondo uno schema che ormai, dopo un solo giorno passato a Londra, gli era già diventato familiare. Erano molto più grandi di quelle dei minatori, con piccoli giardini sul davanti invece di avere la porta che si apriva direttamente sulla strada.

L’effetto di ordine e regolarità era dato dalle finestre in stile georgiano, ognuna con dodici riquadri di vetro e tutte allineate.”

[foto: idealista.it Stile georgiano a Londra]

Pistola Nagant M1895

(pag.416) “Tirò fuori i suoi risparmi, il passaporto con il nome e la fotografia del fratello, una scatola di proiettili d’ottone e la sua pistola, una Nagant M1895 che aveva vinto a carte a un capitano dell’esercito. Controllò il tamburo per assicurarsi che fosse carica: i bossoli, infatti, non venivano espulsi automaticamente ma dovevano essere rimossi a mano.”

[foto: earmi.it Nagant M1895]


lunedì 21 aprile 2014

La tregua di Natale del 1914

 (pag.394-395) “Individuò due sergenti, uno inglese e l’altro tedesco, impegnati in una conversazione. Toccò sulla spalla l’inglese. «Tu!» disse. «Cosa diavolo stai facendo?»
L’uomo gli rispose con la parlata gutturale dei portuali di Cardiff. «Non so com’è successo esattamente, signore. Qualche crucco è salito sul parapetto, disarmato, e ha gridato “buon Natale” nella nostra lingua. Allora uno dei nostri ha fatto lo stesso, poi hanno cominciato a camminare andandosi incontro e in un batter d’occhio stavano imitando tutti il loro esempio.»
«Ma nelle trincee non è rimasto nessuno!» gridò Fitz infuriato. «Non vedete che potrebbe essere un trucco?»
Il sergente osservò la prima linea, da entrambi i lati. «No, signore, se proprio devo essere onesto, non posso dire di vederlo» rispose in tono gelido.
Quell’uomo aveva ragione. Com’era possibile che il nemico approfittasse del fatto che le truppe di prima linea dei due schieramenti avessero fraternizzato?
Il sergente indicò il tedesco. «Lui è Hans Braun, signore. Faceva il cameriere all’hotel Savoy di Londra. Parla inglese!»
Il sergente tedesco salutò Fitz. «Felice di fare la sua conoscenza, maggiore. Buon Natale.» Aveva meno accento del sergente di Cardiff. Gli porse una fiaschetta. «Le va un goccio di schnaps?»
«Santo cielo» disse Fitz, e se ne andò.
Non poteva farci niente. Sarebbe stato difficile mettere fine a una situazione del genere persino con l’appoggio di sottufficiali come il sergente gallese. Senza il loro aiuto, era impossibile. Decise che era meglio riferire l’accaduto a un superiore e lasciare che fosse qualcun altro a occuparsi di quel problema. […] I soldati cominciarono a giocare a calcio, Gran Bretagna contro Germania, impilando i berretti delle uniformi per fare i pali delle porte.”


[foto: informarexresistere.fr ]

Inizio della guerra di trincea e piano Schlieffen

(pag.389) “Subito dopo la battaglia della Marna, entrambi gli schieramenti cominciarono a scavare trincee. […]La battaglia decisiva dell’autunno si combatté per conquistare la città belga di Ypres, all’estremità occidentale del fronte, a trenta chilometri dal mare. I tedeschi attaccarono ferocemente in un disperato tentativo di aggirare il fianco dello schieramento inglese. I combattimenti infuriarono per quattro settimane. A differenza di tutte le battaglie precedenti, questa fu di posizione: entrambi gli eserciti restavano asserragliati nelle trincee per sfuggire all’artiglieria nemica e ne uscivano solo per compiere sortite suicide contro il fuoco delle mitragliatrici. Alla fine gli inglesi furono salvati dai rinforzi, che comprendevano un corpo di soldati indiani che tremavano di freddo nelle loro uniformi tropicali. Quando la battaglia finì, erano stati uccisi settantacinquemila soldati inglesi, e il corpo di spedizione era in ginocchio […] Gli eserciti nemici se ne stavano rintanati nelle rispettive trincee giorno dopo giorno, mangiando cibo scadente, soffrendo per la dissenteria, il “piede da trincea” e i pidocchi, e uccidendo di tanto in tanto i topi che prosperavano sui cadaveri sparsi nella terra di nessuno. C’era stato un periodo, all’inizio, in cui a Fitz era parso molto chiaro il motivo per cui la Gran Bretagna era entrata in guerra, ma ora non riusciva più a ricordarselo. ”
[foto: soldatiniestoria.blog.tiscali.it Soldati in una trincea]

[foto: glogster.com Topi uccisi in una trincea]

[foto: Wikipedia Uomo affetto da “piede da trincea”]

La Francia aveva fortificato tutto il confine con la Germania, ma non quello col Belgio. I Tedeschi decisero così di violare la sua neutralità e arrivare in Francia passando sul suo territorio, scavalcando le linee di difesa con lo scopo di condurre una guerra che portasse loro la vittoria in breve tempo. 

Renault taxi e "i taxi della Marna"

 (pag.386) “«Generale[…]non abbiamo abbastanza treni per trasportarli tutti là entro stasera.» [per trasportare i soldati al fronte].
«Allora usate le auto» replicò Gallieni.
«Le auto?» Dupuys sembrava perplesso. «Dove troveremo così tante auto?»
«Noleggiate dei taxi!»
«Telefonate al capo della polizia» aggiunse Gallieni. «Ditegli di ordinare ai suoi uomini di fermare tutti i taxi circolanti in città, di buttare giù a calci i passeggeri e di mandare qui gli autisti. Riempiremo le vetture di soldati e le manderemo sul campo di battaglia.»
[..]  Non dovette aspettare a lungo. Dopo qualche minuto una Renault rossa adibita a taxi attraversò il ponte Alessandro III, girò attorno al grande prato ornamentale e parcheggiò di fronte all’edificio principale. Fu seguita da altre due auto, poi da una decina, poi da un centinaio. Nel giro di un paio d’ore parecchie centinaia di taxi rossi identici erano posteggiati all’Hotel des Invalides.”

[foto: Wikipedia Renault Type AG]


["Taxis of the Marne", quadro di Brian Sanders]

(6 settembre 1914)

Fuga da Parigi

(pag.385) “Guidò più veloce che poté per i quaranta chilometri fino a Parigi, andando controcorrente rispetto al flusso di camion, auto e veicoli trainati da cavalli che lasciavano la città, stipati di persone e carichi di alte pile di bagagli, diretti a sud per sfuggire ai tedeschi.”


[foto: Wikipedia Rifugiati belgi nel 1914]

domenica 20 aprile 2014

Ricognizioni aeree

(pag.384) “Il lunedì mattina, dopo una notte trascorsa su una coperta gettata sul pavimento del castello, Fitz si svegliò sentendosi ottimista. Fece colazione alla mensa ufficiali, poi aspettò impaziente che i ricognitori tornassero dal loro volo mattutino.”

(pag.385) “Gli aviatori riferirono che davanti allo schieramento inglese c’era solo aperta campagna, perché le colonne tedesche si stavano allontanando verso nord.”


 [schema riassuntivo delle strategie in trincea; gli aerei hanno compito di osservazione dall’alto il movimento dei soldati all’interno delle trincee nemiche]

Oltre alle ricognizioni dall’alto, in questo periodo gli aerei ingaggiarono i primi duelli aerei della storia, utilizzando le mitragliatrici. Il loro ruolo era di piano secondario rispetto alle conquiste terrestri. L’aviazione diventerà protagonista durante la Seconda Guerra Mondiale: con la tecnica dei bombardamenti, il modo di fare guerra cambierà ancora una volta rispetto al conflitto precedente. Il predominio fondamentale si sposterà quindi dalla terra al cielo, il nuovo “campo di battaglia”.


[foto: Wikipedia Schieramento di triplani Fokker Dr.I tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale]


Pince-nez

(pag.379) “Gallieni era alto, magro e dal portamento eretto, nonostante il cancro alla prostata che l’aveva costretto al ritiro, in febbraio. Tornato a indossare l’uniforme, fissava agguerrito la carta attraverso il suo pince-nez.”

[foto: ancientpoint.com/ Pince-nez di epoca vittoriana]

Uniforme francese (non al passo con i tempi)

(pag.379) “Gallieni aveva installato il suo quartier generale in una scuola nelle vicinanze, il Lycée Victor-Duruy, nascosta in mezzo agli alberi. L’ingresso era piantonato da sentinelle in giubba azzurra, calzoni rossi e berretto rosso, uniformi molto più eleganti di quelle color fango degli inglesi. I francesi non avevano ancora capito che i moderni fucili di precisione rendevano necessario per i soldati mimetizzarsi nel paesaggio circostante.”

[foto: www.euro-t-guide.com]

sabato 19 aprile 2014

Cadillac

(pag.374) “La sua Cadillac azzurra era parcheggiata vicino al marciapiede. Sopra il cofano sventolava una piccola Union Jack, la bandiera britannica. C’erano poche auto private per le strade e la maggior parte aveva una bandiera, di solito un Tricolore o una Croce rossa, per dimostrare che venivano impiegate per attività di guerra essenziali.
Per fare arrivare da Londra l’auto era dovuto ricorrere a tutte le sue conoscenze e aveva speso una piccola fortuna in bustarelle, ma era contento di essersi preso la briga di farlo: ogni giorno, infatti, doveva spostarsi fra il quartier generale inglese e quello francese, ed era un sollievo non dover chiedere in prestito, supplicando, una macchina o un cavallo dai militari già sotto pressione.
Premette l’accensione automatica e il motore si avviò.”

L’accensione automatica delle automobili fu inventata nel 1912 ad opera della Cadillac. Precedentemente le automobili avevano avviamento a manovella.




[foto: carsguide.com.au Cadillac Model 30, 1912]

[avviamento]


Shrapnel

(pag.358) “Gli spari iniziarono la mattina seguente all’alba. Cominciarono in lontananza, alla sinistra di Grigorij, ma lui riusciva a vedere in aria nuvole di shrapnel ed eruzioni di terra lì dove cadevano i proiettili dell’artiglieria.”


[foto: commons.wikimedia.org Schema di un proiettile Shrapnel]

venerdì 18 aprile 2014

Struttura “a zig zag” di una trincea tedesca: "riparo trasversale"

(pag.357) “Il battaglione di Grigorij non aveva cibo, però era arrivato un carro carico di vanghe per consentire loro di scavare una trincea. Gli uomini spalavano a turni, dandosi il cambio ogni mezz’ora, per cui non ci volle molto. Il risultato non era perfetto, ma serviva allo scopo.
In precedenza, quello stesso giorno, Grigorij, Isaac e i loro compagni avevano superato una postazione tedesca abbandonata, e Grigorij aveva notato che le trincee presentavano una specie di tratto a zigzag a intervalli regolari, in modo da ridurre la visuale nella buca. Il tenente Tomčak aveva detto che quello zigzag si chiamava “riparo trasversale”, ma non ne conosceva l’esatto utilizzo.
Anche se il tenente non ordinò ai suoi uomini di copiare il modello tedesco, Grigorij era sicuro che dovesse avere una funzione ben precisa.”


[foto: fotografareindigitale.com Trincee degli eserciti Italiani ed Austro Ungarico riprese dall’alto (Copyright Scherl/Suddeutsche Zeitung); notare la struttura "a zig zag"]


Questa particolare struttura aveva due funzioni: nel caso in cui una parte della trincea fosse stata conquistata, gli invasori non avrebbero avuto modo di colpire direttamente il resto della trincea e gli uomini al suo interno, avendo una visuale ridotta; la forma irregolare forniva meno punti di riferimento per il nemico e riduceva l’effetto dei proiettili d'artiglieria che avevano meno probabilità di colpirla frontalmente e più in modo trasversale.

Telefoni da trincea

(pag.356) “«I russi non usano codici» rispose Walter.
«Inviano ordini in chiaro? E perché mai, per l’amor del cielo?»
«I soldati russi non sono abbastanza addestrati per gestire comunicazioni in codice» spiegò Walter. «Le stime elaborate prima della guerra dal nostro Servizio informazioni indicano che hanno a malapena uomini capaci di leggere e scrivere per operare come radiotelegrafisti.»
«Allora perché non usano i telefoni da campo? Una telefonata non può essere intercettata.»”

[foto: Telefono da trincea tedesco]

giovedì 17 aprile 2014

Radiotelegrammi russi

(pag.355) “La mattina seguente, lunedì 24 agosto, Walter consegnò a Ludendorff due preziosi rapporti. Entrambi erano radiotelegrammi russi, intercettati e tradotti dal Servizio informazioni tedesco.”

[foto: www.radiomarconi.com Telegrafo Siemens, 1903]

(link: radiotelegrafia)

Movimento di un esercito

(pag.349) “Dopo un giorno e mezzo di viaggio, il treno si fermò in una città che si chiamava Ostroleka. Grigorij non l’aveva mai sentita nominare, ma vide che si trovava alla fine della linea ferroviaria e quindi immaginò che dovesse essere vicino al confine tedesco. Là venivano scaricate centinaia di vagoni; uomini e cavalli sudavano e faticavano per trasportare cannoni enormi giù dai treni. Migliaia di soldati vagavano in giro mentre ufficiali di cattivo umore cercavano di radunarli in plotoni e compagnie. Nello stesso tempo tonnellate di vettovaglie dovevano essere trasferite su carri trainati da cavalli: mezzene di carne, sacchi di farina, barili di birra, casse di munizioni, scatole di proiettili di artiglieria e tonnellate di avena per i cavalli.”

[foto: www.marxists.org Esercito russo durante la prima offensiva in Prussia nel 1914]


mercoledì 16 aprile 2014

Prussia Orientale vista dai soldati russi

(pag.351-352) “A metà del terzo giorno emersero da un bosco e scorsero una bella fattoria in mezzo a campi di avena e grano. Era una costruzione a due piani con il tetto spiovente. Nel cortile c’erano un pozzo di cemento e una bassa struttura in pietra che sembrava un porcile, solo più pulita. Quel posto pareva l’abitazione di un ricco signorotto locale o forse del figlio minore di un nobile. Era sbarrata e deserta.

Si stupirono tutti vedendo che, a un paio di chilometri da lì, la strada passava attraverso un intero villaggio di fattorie simili, tutte abbandonate. Grigorij cominciò a capire che avevano attraversato il confine con la Germania e che quelle magnifiche abitazioni erano le residenze degli agricoltori tedeschi che erano andati via con le famiglie e il bestiame per sfuggire all’esercito russo in avanzata. Ma dov’erano le baracche dei contadini poveri? Che ne era stato della lordura dei maiali e delle mucche? Perché non c’erano stalle di legno cadenti, con muri rappezzati e buchi nel tetto?”

Fucile Mosin-Nagant

(pag.348) “Come tutti gli altri, Grigorij imbracciava un fucile Mosin-Nagant di fabbricazione russa che, con la sua lunga baionetta appuntita, era alto come lui.”


[foto: www.fpsteam.it]


martedì 15 aprile 2014

Officine Putilov dopo la mobilitazione dell’esercito

(pag.338) “«[…] Gli operai specializzati come voi ci servono per costruire i treni, non per fermare i proiettili tedeschi: quello può farlo anche un contadino illetterato. Il governo ancora non l’ha capito, ma con il tempo ci arriverà, e allora mi ringrazierà.» "

La mano d’opera qualificata era preziosa nelle fabbriche e non andava “sciupata in guerra”. I Russi avevano capito l’insufficienza dei loro mezzi ferroviari, e dovevano provvedere prima di una possibile guerra, per non ricadere in una situazione di insufficienza di infrastrutture come durante la guerra del Giappone.
Il ruolo degli operai in fabbrica sarebbe stato tanto importante quanto quello dei soldati al fronte.

(pag.338) “Nelle officine Putilov si costruivano più treni che mai. L’esercito doveva presumere che locomotive e vagoni sarebbero stati distrutti dai bombardamenti, e non appena fosse iniziato il conflitto ci sarebbe stato bisogno di ricambi. Si facevano quindi pressioni sulla squadra di Grigorij affinché producesse ruote a un ritmo più rapido.
[…] Era un piccolo capannone, e la fornace, che già lo rendeva rovente in inverno, ora, in piena estate, lo trasformava in un vero e proprio inferno. Il metallo strideva e ronzava passando nei torni che lo modellavano e lo levigavano.”

 [foto: kingsacademy.com Una fornace (in una fabbrica americana) nei primi del ‘900]