(pag.26) “La zona intorno alla bocca del
pozzo era disseminata di altre costruzioni, che sembravano lì per caso: il
magazzino delle lampade, l’ufficio della miniera, la fucina, i depositi. Tra
gli edifici serpeggiavano i binari del treno. Nella discarica si vedevano
carrelli rotti, vecchi pali spaccati, sacchi per mangime e cumuli di macchinari
arrugginiti e caduti in disuso, il tutto ricoperto da uno strato di polvere di
carbone. Il papà diceva sempre che ci sarebbero stati meno incidenti se i
minatori avessero tenuto le cose in ordine.”
L’autore del romanzo racconta anche del
disordine della miniera. Può essere interpretato come immagine del progresso
troppo violento che non riesce ad essere “assimilato” dai modesti minatori, che
evidentemente non ritenevano l'ordine un'esigenza necessaria delle attrezzature
come un vantaggio per se stessi.
Nessun commento:
Posta un commento