(pag.30) “Sul lato opposto osservò
l’argano che faceva girare le grandi ruote sovrastanti. Getti di vapore
sfuggivano dal macchinario e i cavi sbattevano dentro le guide con rumori
simili a colpi di frusta. Si sentiva odore di olio bruciato. Quando la gabbia
vuota arrivò sferragliando, l’ingabbiatore addetto all'imboccatura tirò
indietro la grata. Rhys Price entrò nella gabbia seguito dai due ragazzi e poi
da tredici minatori: la capienza era infatti di sedici uomini. L’ingabbiatore
richiuse rumorosamente la grata.
Ci fu un momento di pausa in cui Billy si
sentì vulnerabile. Il pavimento sotto i piedi era solido, ma lui sarebbe potuto
scivolare facilmente tra le sbarre molto distanziate. La gabbia era appesa a un
cavo d’acciaio, tuttavia neppure quello era completamente sicuro: tutti
sapevano che un giorno del
1902 a Tirpentwys si
era spezzato il cavo portante e nella gabbia precipitata in fondo al pozzo
erano morti otto uomini. […]Il suono del campanello segnalò che il caricatore
aveva chiuso la grata in fondo al pozzo. L’ingabbiatore tirò una leva e suonò
un diverso campanello. Si udì un sibilo del motore a vapore, seguito da un
altro colpo secco.
La gabbia piombò nel vuoto.
Billy sapeva che scendeva in caduta libera
per poi frenare in tempo per un atterraggio morbido, ma nessuna informazione
preventiva l’aveva preparato alla sensazione di precipitare nelle viscere della
terra. Mentre i suoi piedi si sollevavano dal pavimento, non riuscì a
trattenere un urlo di terrore.”
[foto: m.wired.it ]
Nessun commento:
Posta un commento