(pag.109-110) “Lo
stabilimento si trovava nella periferia sud di San Pietroburgo, e le sue
ciminiere e i magazzini occupavano una grande area sulle rive del Baltico.
Molti operai vivevano in baracche nel comprensorio della fabbrica, altri al suo
interno e dormivano per terra accanto alle macchine. Ecco perché c’erano tanti
bambini che scorrazzavano nei reparti.
Grigorij era tra coloro
che abitavano all’esterno dello stabilimento. Sapeva che in una società
socialista le case per gli operai sarebbero state progettate contemporaneamente
alle fabbriche; invece l’abborracciato capitalismo russo lasciava senza tetto
migliaia di persone. Grigorij era pagato bene, ma abitava in una sola stanza, a
mezz’ora di cammino dalla fabbrica. A Buffalo gli operai alloggiavano in case
con elettricità e acqua corrente. Gli avevano raccontato che qualcuno disponeva
anche di un telefono personale, ma gli era sembrato ridicolo: come dire che le
strade erano lastricate d’oro.”
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