(pag.303) “In
apprensione, Maud si infilò in una porticina e salì la lunga scalinata che
portava alla Strangers’ Gallery, il loggione destinato al pubblico che dava
sull’aula della Camera dei Comuni. Lì si riuniva il governo supremo dell’impero
britannico. In quell’aula venivano decise questioni di vita e di morte che
avrebbero interessato i
quattrocentoquarantaquattro
milioni di sudditi che vivevano sotto il dominio britannico, in una delle sue
tante forme. Ogni volta che Maud vedeva quell’aula rimaneva colpita da quanto
fosse piccola, meno capiente di una chiesa londinese di medie dimensioni.
Il governo e l’opposizione
erano disposti l’uno di fronte all’altra su file di banchi a gradinate,
separati da uno spazio vuoto che, secondo la leggenda, aveva la lunghezza di
due spade, per impedire agli avversari di combattere. Durante la maggior parte
dei
dibattiti l’aula era
praticamente vuota, e non più di una decina di deputati se ne stava comodamente
allungata sui seggi di cuoio verde imbottiti. Quel giorno, invece, i banchi
erano gremiti e i parlamentari che non avevano trovato posto stavano in piedi
vicino all’entrata. Solo le prime file, per tradizione destinate a ospitare i
ministri di governo da un lato e i leader dell’opposizione dall’altro – i
cosiddetti front-benchers -, erano vuote.”
[foto: Wikipedia Camera dei Comuni
tra il 1870 e il 1885 circa]
Nessun commento:
Posta un commento