(pag.45) "La sua Rolls-Royce Silver Ghost lo aspettava alla stazione di Aberowen. Con la moglie Bea al suo fianco, fu condotto a Ty Gwyn, la residenza di campagna, a un chilometro e mezzo di distanza. Scendeva una pioggerella leggera ma insistente cosa assai frequente in Galles."
Dimora aristocratica inglese
(pag.45) “In gallese “Ty Gwyn” significa “casa bianca”, ma il nome era diventato motivo di ironia. Come qualsiasi altra cosa in quella parte del mondo, l’edificio era coperto da uno strato di polvere di carbone, e i blocchi di pietra un tempo candidi adesso erano di un grigio scuro e sporcavano gli abiti delle signore che distrattamente sfioravano i muri.
[foto: globalcarbrands.com Rolls Royce Silver-Ghost]
Dimora aristocratica inglese
(pag.45) “In gallese “Ty Gwyn” significa “casa bianca”, ma il nome era diventato motivo di ironia. Come qualsiasi altra cosa in quella parte del mondo, l’edificio era coperto da uno strato di polvere di carbone, e i blocchi di pietra un tempo candidi adesso erano di un grigio scuro e sporcavano gli abiti delle signore che distrattamente sfioravano i muri.
Tuttavia era un edificio grandioso, e Fitz
avvertì un moto d’orgoglio mentre l’auto risaliva silenziosa il viale
d’ingresso. Ty Gwyn, la più grande dimora privata del Galles, aveva duecento
stanze. Una volta, da bambino, insieme alla sorella Maud si era messo a contare
le finestre: ne avevano individuate cinquecentoventitré. La casa era stata
costruita da suo nonno, e la struttura a tre piani risultava assai armoniosa.
Le finestre del pianterreno erano alte e lasciavano entrare molta luce nelle
grandi sale di rappresentanza. Al primo piano c’erano decine di camere per gli
ospiti e nella mansarda innumerevoli camerette per la servitù, rivelate da
lunghe file di abbaini sui tetti aguzzi. I venti ettari di parco erano il grande
vanto di Fitz, che dirigeva personalmente il lavoro dei giardinieri, sceglieva
le piante, decideva le potature e cosa invasare. «Una casa degna della visita
di un re» disse mentre l’auto si fermava accanto al portico maestoso.”
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