(pag.229-230) “Ty Gwyn
le sarebbe mancata. Negli anni trascorsi lì si era affezionata a quei mobili
antichi, tanto raffinati. Aveva appreso i nomi dei vari pezzi e imparato a
riconoscere una torchère, un buffet, un armoire e un Canterbury. Mentre spolverava e lustrava, notava intarsi, festoni,
cartigli e piedi a forma di zampa di leone stretti intorno a una sfera. Di tanto in
tanto, Peel o chi per lui osservava: “Quello è francese, un Luigi XV”, e lei si
era resa conto che i mobili e le suppellettili di ogni stanza appartenevano
tutti a un unico stile: barocco, neoclassico o neogotico. Non avrebbe mai più
vissuto in un posto con arredamenti del genere.”
[foto: torchère]
[foto: Wikipedia Musée historique
de Strasbourg-Demi, "armoire", 1708]
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