(pag.389) “Subito dopo
la battaglia della Marna, entrambi gli schieramenti cominciarono a scavare
trincee. […]La battaglia decisiva dell’autunno si combatté per conquistare la
città belga di Ypres, all’estremità occidentale del fronte, a trenta chilometri
dal mare. I tedeschi attaccarono ferocemente in un disperato tentativo di
aggirare il fianco dello schieramento inglese. I combattimenti infuriarono per
quattro settimane. A differenza di tutte le battaglie precedenti, questa fu di
posizione: entrambi gli eserciti restavano asserragliati nelle trincee per
sfuggire all’artiglieria nemica e ne uscivano solo per compiere sortite suicide
contro il fuoco delle mitragliatrici. Alla fine gli inglesi furono salvati dai
rinforzi, che comprendevano un corpo di soldati indiani che tremavano di freddo
nelle loro uniformi tropicali. Quando la battaglia finì, erano stati uccisi
settantacinquemila soldati inglesi, e il corpo di spedizione era in ginocchio
[…] Gli eserciti nemici se ne stavano rintanati nelle rispettive trincee giorno
dopo giorno, mangiando cibo scadente, soffrendo per la dissenteria, il “piede da trincea” e i pidocchi, e uccidendo di tanto in tanto i topi che prosperavano sui
cadaveri sparsi nella terra di nessuno. C’era stato un periodo, all’inizio, in
cui a Fitz era parso molto chiaro il motivo per cui la Gran Bretagna era
entrata in guerra, ma ora non riusciva più a ricordarselo. ”
[foto: glogster.com Topi uccisi in una trincea]
[foto: Wikipedia Uomo affetto da
“piede da trincea”]
La Francia aveva
fortificato tutto il confine con la Germania, ma non quello col Belgio. I
Tedeschi decisero così di violare la sua neutralità e arrivare in
Francia passando sul suo territorio, scavalcando le linee di difesa con lo scopo di condurre una
guerra che portasse loro la vittoria in breve tempo.
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