martedì 8 aprile 2014

Treni russi

(pag.105-106) “Grigorij iniziò la dimostrazione. Fece un cenno con il capo a Isaac, un uomo della sua stessa età, capitano della squadra di calcio della fabbrica. Isaac aprì lo stampo. Poi, insieme a Varja, prese un modello in legno levigato di ruota di treno flangiata di per sé un esempio di grande perizia -, con raggi di sezione ellittica distribuiti uno ogni ventesimo di circonferenza e rastremati dal mozzo al bordo esterno. La ruota era destinata a una grossa locomotiva 4-6-4, e il modello era alto quasi come le persone che lo sollevavano. Lo premettero dentro una vasca riempita con un impasto umido sabbioso da stampaggio. Isaac vi posò sopra la conchiglia di ghisa per formare la superficie di contatto e la flangia, e infine la parte superiore dello stampo.
Aprirono il manufatto assemblato e Grigorij ispezionò la forma impressa dal modello: non si vedevano irregolarità apprezzabili. Cosparse l’impasto sabbioso di un nero liquido oleoso, quindi richiuse il contenitore. «Ora state indietro, per favore» disse ai visitatori.
Isaac spostò il beccuccio del crogiolo sul foro d’entrata sopra lo stampo. Poi Grigorij tirò piano la leva, che fece inclinare il crogiolo. L’acciaio fuso colò lentamente nello stampo: dagli sfiatatoi uscì sibilando il vapore della sabbia umida. Grigorij sapeva per esperienza quando alzare il crogiolo e interrompere la colata. «Il passo successivo è perfezionare la forma della ruota» disse. «Siccome il metallo incandescente impiega molto tempo a raffreddarsi, ho qui una ruota prodotta in precedenza.»
Era già sistemata su un tornio e Grigorij fece un cenno a Konstantin, il tornitore, figlio di Varja. […] Avviò il motore elettrico facendo girare la ruota ad alta velocità e cominciò a rifinirla con una lima.
[…]
Grigorij fece un cenno a Konstantin e lui fermò il tornio. «Poi le dimensioni della ruota vengono controllate con il calibro.» Alzò lo strumento. «Le ruote dei treni devono essere di dimensione perfetta. Se il diametro varia più di un millimetro e mezzo, che è più o meno la grandezza della mina di una matita, la ruota va fusa nuovamente e rifatta.»
«Quante ruote riuscite a produrre in un giorno?» chiese Fitzherbert nel suo russo dal pesante accento straniero.
«In media sei o sette, oltre a quelle che scartiamo.»
Intervenne Dewar, l’americano. «Quante ore lavorate?»
«Dalle sei del mattino alle sette di sera, dal lunedì al sabato. La domenica ci permettono di andare in chiesa.»”

Siamo nel febbraio del 1914, e la Russia sta potenziando le vie di comunicazione ferroviarie per una possibile guerra in Europa.
  
[foto: Wikipedia Locomotiva prodotta nelle officine Putilov dal 1907 al 1914]


[foto: Wikipedia Locomotiva prodotta nelle officine putilov dal 1914 al 1926]


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