(pag.633) “Quell’inverno
a Pietrogrado significò freddo e fame. Il termometro fuori dalla caserma del 1°
reggimento mitraglieri segnò meno quindici gradi per un mese intero. I fornai
smisero di preparare torte, dolci e pasticcini per fare soltanto pane, ma la
farina non bastava comunque. Guardie armate vennero assegnate alle porte delle
cucine delle caserme perché tanti soldati cercavano di elemosinare o di rubare
un po’ di cibo in più.”
L’estrema carenza di cibo durante l’inverno fra il 1916 e il
1917 fu una delle cause scatenanti della rivoluzione. L’agricoltura era molto
arretrata e i contadini non avevano alcuna tutela dopo l’abolizione della
servitù della gleba in Russia a metà Ottocento. E in più la guerra aveva
impedito loro, strappati dal loro lavoro, di coltivare i campi.
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