(pag.923) “Era addirittura peggio di quanto si fosse aspettato.
L’esercito francese avrebbe occupato per quindici anni la regione di
confine della Renania. La Saar sarebbe diventata un protettorato della Società
delle Nazioni e i francesi ne avrebbero controllato le miniere di carbone. L’Alsazia
e la Lorena tornavano alla Francia senza alcuna consultazione popolare: il
governo di Parigi temeva che la popolazione avrebbe votato per restare tedesca.
Il nuovo Stato della Polonia era così vasto che ora inglobava le case di tre
milioni di tedeschi e i giacimenti carboniferi della Slesia. La Germania
perdeva tutte le sue colonie, che gli alleati si erano spartiti come i ladri si
dividono un bottino. E i tedeschi dovevano accettare di pagare riparazioni di
guerra per un importo non specificato. In altre parole, dovevano firmare un
assegno in bianco.
Walter si chiese che tipo di paese gli alleati volevano che diventasse la
Germania. Avevano in mente un gigantesco campo di schiavi dove la gente viveva
con razioni di sopravvivenza e si sfiancava di lavoro solo perché i padroni
godessero dei risultati?”
La Prima Guerra Mondiale non fu
risolutiva: le condizioni durissime sottoposte alla Germania non crearono una
condizione di equilibrio in Europa, così da alimentare grande rancore nel
popolo tedesco che, affidandosi a Hitler negli anni ‘30, cercherà vendetta per
questa grande umiliazione. Dopo solo una ventina d’anni dalla sua fine, si
arriverà alla Seconda Guerra Mondiale, conflitto di portata ancora maggiore.
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