(pag.816) “«Non è
abbastanza» ribatté immediatamente Fitz.
«Sono d’accordo. Mi
piacerebbe inviare truppe a Baku, sul Mar Caspio, per essere certo che quei
vasti giacimenti petroliferi non passino sotto il controllo dei tedeschi, e
nemmeno dei turchi, e sul Mar Nero, dove esiste già un nucleo di resistenza
antibolscevica in Ucraina. Infine, abbiamo migliaia di tonnellate di
approvvigionamenti a Vladivostok, in Siberia, del valore forse di un miliardo
di sterline, destinate a dare sostegno ai russi quando erano nostri alleati.
Abbiamo il diritto di mandare là delle truppe per proteggere le nostre
proprietà.»”
Con l’impiego di tecnologie moderne all’interno di una
guerra, era ormai chiara la dipendenza degli eserciti dalle materie prime,
principalmente dai combustibili, in grado di alimentare le navi, gli aerei e i
mezzi di terra.
Il petrolio fu scoperto a metà Ottocento. Le sue grandi
potenzialità dal punto lo rendevano più vantaggioso del carbone, sul quale si era basata
tutta la rivoluzione industriale fin dalla sua nascita nel ‘700. La posizione
geografica dei giacimenti di carbone non coincideva con quella di quelli di petrolio;
perciò la Germania, che era diventata forte grazie alla vicinanza strategica
del carbone e che non si avvantaggiò del petrolio, fu sconfitta
dall’Inghilterra che poteva contare dal petrolio del Medio Oriente e dagli
Stati Uniti che potevano contare di grandi riserve presenti in patria. Le navi
inglesi alimentate a nafta erano migliori di quelle della flotta tedesca. Gli
equilibri del mondo erano cambiati con l’evolversi della tecnologia.
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